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I principali dubbi della Cittadinanza Italiana

La cittadinanza a riconosciuta ai italo-brasiliani attraverso il processo al Consolato o all’Italia, davanti ai tribunali e/o comune in Italia e diverso da quello in cui si ottieni in Italia alla nascita?
NON. È lo stesso. Identico e con gli stessi diritti. Non esiste una cittadinanza di seconda classe, di secondo livello o parziale. I cittadini italiani nati o non in Italia, e successivamente riconosciuti, anche in età adulta, hanno gli stessi diritti. Cioè, tutti i cittadini italiani sono uguali davanti alla legge. Poiché l’Italia fa parte dell’Unione Europea, i cittadini italiani non hanno restrizioni sulla mobilità, gli studi, l’alloggio e le attività commerciali nei paesi Schengen, per non parlare dell’Italia. È possibile aprire le imprese, studiare, affittare una casa, acquistare proprietà, aprire un conto in banca, comprare una macchina, viaggiare nell’area Schengen senza visto e solo con l’identità italiana, hanno accesso alle scuole pubbliche, la salute pubblica, programmi sociali, alle università e alla sicurezza sociale, ecc.
È ancora possibile riconoscere la Cittadinanza Italiana iure sanguinis?

SÌ. Questo diritto è previsto dalla Legge 91/1992, dalla Circolare K-28 e dalla giurisprudenza in Italia. La base di questo diritto è il principio di iure sanguinis. Il diritto al riconoscimento della cittadinanza italiana si basa su prove documentali: certificati di nascita e certificati di matrimonio dell’antenato italiano nato in Italia e dei parenti nati in Brasile, nella maggioranza dei casi. Cioè il legame di sangue presente nell’albero genealogico della famiglia del richiedente.

Ci sono limiti generazionali per riconoscere la Cittadinanza Italiana iure sanguinis?
NON. D’accordo con la Legge in Italia qualsiasi persona, nata da qualche parte del mondo, nel momento in cui prova che è un cittadino o cittadina di origine italiana nato(a) a l’estero, ha il diritto di chiedere il loro riconoscimento.
Chi ha un diritto di riconoscere la Cittadinanza Italiana iure sanguinis?

VIA GIUDIZIALE PATERNA (Consolati d’Italia all’estero o Tribunale Competente in Italia): Nipoti, pronipoti, pro pronipoti, ecc., di cittadini italiani nati in Italia oppure a l’estero, in tutte le generazioni che mantengono la linea paterna e/o materna. Cioè, la linea genealogica può avere uomini e donne, in ognuna delle generazioni, osservando bene la data: 01/01/1948.

VIA GIUDIZIALE MATERNA (Tribunale Competente in Italia): Il figlio di una donna italiana o una donna di sangue italiano sposata con uno straniero, nato prima del 01/01/1948. Cioè, esiste una donna nell’albero genealogico della famiglia, e questa donna ha avuto un figlio o una figlia che sono stati nati anche prima del 01/01/1948.

Come funziona la fase brasile della preparazione dei documenti per il processo di riconoscimento della Cittadinanza Italiana iure sanguinis?

L’organizzazione dei certificati per la preparazione del processo di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis, per i cittadini italiani di ceppo italiano nati all’estero, inizia in Brasile e comprende le seguenti fasi:


    A) Prima di tutto il discendente deve cercare i certificati di nascita e matrimonio dell’antenato italiano nato in Italia, che chiamiamo Dante Causa (trisnonno (a), bisnonno (a), nonno (a), padre o madre).

Importante: in questa fase l’aiuto della famiglia (nonno, nonna, zio, zia, cugini, cugine, amici dei parenti) con le informazioni è fondamentale, loro possono aiutare con suggerimenti. Cioè, cerchi informazioni con la tua famiglia: se loro hanno una copia di un documento antico questo può velocizzare e facilitare la tua vita.

    B) È quindi necessario raccogliere i certificati di nascita e matrimonio di tutti gli altri discendenti dello stesso albero genealogico, che sono nati dopo l’antenato italiano nato in Italia, sia bisnonno o bisnonna, sia nonno o nonna, sia padre o madre) in Brasile. È obbligatorio che tutti i certificati siano in originale e nella modalità brasiliana “contenuto integrale”, compreso anche la tua nascita, matrimonio e la nascita dei tuoi figli.

    C) Le donne passano il sangue italiano nell’albero genealogico della famiglia indipendentemente di con chi, quando e dove se hanno sposate.

Importante: tutti questi documenti (certificati di nascita e matrimonio) ottenuti in Brasile devono essere in “contenuto integrale”, essendo necessario sempre ottenerli dal competente ufficio notarile e anche mettere la Apostille di Aia. Così avranno valore legale e potranno essere usati in Italia nel processo giudiziale di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis.

    D) Il prossimo passo è ottenere dal Ministero della Giustizia la CNN – Certificato Negativo di Naturalizzazione dell’antenato italiano nato in Italia. Questo documento è la prova che l’avo italiano non ha mai rinunciato alla cittadinanza italiana. Così, resterà comprovato che il sangue italiano della famiglia è passato nell’albero genealogico per tutte le generazioni.

    E) Con tutti i documenti originali in mano (senza le rettifiche e senza le Apostille) è necessario analizzare il caso e fare una grossa diagnosi del fascicolo della famiglia, principalmente per confermare se esiste il diritto oppure no.

    F) In questo caso, indichiamo l’avvocato italo-brasiliano Luiz Scarpelli (sito: www.avvocatoscarpelli.it), uno dei migliori in Italia in materia di diritto sull’immigrazione nell’UE e Cittadinanza Italiana, e che rappresenta come avvocato in Italia centinaia e centinaia delle famiglie dei cittadini italo-discendenti, con ricorsi nelle strade materne e paterne innanzi il Tribunale Competente in Italia. Lui indicherà attraverso una riunione ZOOM, se esiste la possibilità di “chiedere” il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis attraverso un ricorso giudiziale nel Tribunale Competente in Italia, sia nella strada paterna, sia nella strada materna. Cioè, nelle strade legali.

    G) Con tutti i documenti in ordine, essendo già stati analizzati e approvati, è necessario organizzare le traduzioni in italiano, di modo a diventare possibile il deposito del ricorso giudiziale in Italia.

    H) Tutte le traduzioni di tutti i certificati (nascita, matrimonio, morte, CNN, ecc.) se fatte e giurate in Italia, non necessiteranno di essere legalizzate tramite la Apostille de Aia.

    I) Una volta completate tutte le fasi precedenti (ricerca, diagnosi, preparazione, traduzione) con il fascicolo completo e tradotto, è arrivato il momento di effettuare il deposito del ricorso Tribunale Competente in Italia con l’avvocato della vostra fiducia.

È vero che sono riconosciuti dalla Costituzione Italiana come cittadini, i figli di padre italiano e/o madre italiani, cioè, la base principale della cittadinanza italiana è il principio iure sanguinis?

Con questa comprensione, non importa per il riconoscimento della cittadinanza italiana, il luogo di nascita della persona, ma solo le sue origini. Potresti essere nato in qualsiasi parte del mondo, non importa, la chiave è il legame di sangue. Dimostralo!

In questi termini, le persone nate in qualsiasi paese del mondo, essendo comprovate discendenti di italiani, chiamate oriundi, sono cittadini italiani. Indipendentemente da quante generazioni di cittadini italiani nati a l’estero ci sono nella famiglia o quando i loro ascendenti hanno lasciato l’Italia.

Con il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis posso perdere la cittadinanza brasiliana?
NON. Di nessun modo! Secondo l’emendamento costituzionale della revisione nº 3 del 1994 e la Carta Magna dal 1988, non vi sono restrizioni per quanto riguarda la nazionalità multipla dei brasiliani, quando si tratta di cittadinanza originaria: iure sanguinis. Il cittadino brasiliano può chiedere formalmente la rinuncia alla cittadinanza brasiliana, però è un processo difficile, complesso e lungo.
Che cosa significa il termine “salto di generazioni”?
Significa che non è necessario che i genitori brasiliani siano italiani o siano stati riconosciuti, per i discendenti chiedere il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis. Cioè, un nipote, pro pronipote o pronipote può chiedere il riconoscimento della sua cittadinanza italiana iure sanguinis senza che i suoi bisnonni, nonni e/o genitori brasiliani siano italiani.
Sono discendente italiani e vorrei riconoscere la mia cittadinanza italiana, ma non so dove sono i documenti dei miei antenati. Dove iniziare e cosa devo fare?
Inizia chiedendo ai tuoi parenti e familiari se conoscono qualsiasi informazione dai tuoi antenati. È importante ottenere quanti più indizi possibile, come la regione d’Italia in cui è nato il tuo antenato italiano o dove è stato battezzato, la data approssimativa di nascita e il matrimonio. Quindi, è più facile sapere da quale regione d’Italia è arrivato in Brasile e sarà più facile individuare il suo certificato di nascita.
Avere un familiare (cugino/cugina) che è stato già riconosciuto cittadino o cittadina italiana può “facilitare il mio processo”?
SÌ. Però solamente a livello documentale. In questo caso, innanzitutto, è necessario scoprire dove questo parente ha fatto il processo: Consolato, Comune o Potere Giudiziario in Italia. Quindi, dovresti contattarlo per sapere se ha copie dei documenti. Questo aiuterà molto nella preparazione della tua cartella. E attenzione, per fare un nuovo processo sarà necessario organizzare e sistema una nuova cartella dei documenti.
Ho sentito che loro cha hanno la discendenza italiana da una donna, sposata con uno straniero, non hanno il diritto di riconoscere la cittadinanza italiana iure sanguinis. Questo è vero?
NON. Le donne italiane oppure le donne di sangue italiano ancora non riconosciute cittadine italiane, che hanno sposato cittadini stranieri, passano il qualsiasi tipo di situazione il sangue italiano ai suoi figli: maschile o femminile. L’unica differenza è che quando i figli sono nati prima dal 01/01/1948, la strada è sempre giudiziale attraverso il deposito di un ricorso nel Tribunale Competente in Italia. Altrettanto, quando i lori figli sono stati nati dopo il 01/01/1948, la cittadinanza italiana può essere richiesta anche davanti il Tribunale Competente in Italia nella strada giudiziale oppure nella strada amministrativa nei Consolati d’Italia a l’estero o il qualsiasi Comuni in Italia in cui la persona ha la residenza (dimora abituale).
I miei genitori non si sono mai sposati, cosa devo fare se non c’è un certificato di matrimonio?
Domanda facile. In questo caso, sei considerato un “figlio o figlia naturale”, cioè è stato generato da un’unione non matrimoniale. Per la legge italiana dovrai dimostrare solo il legame di sangue con il papà o con la mamma che ha il sangue italiano. Tale condizione, la non esistenza del matrimonio, non impedisce il riconoscimento della cittadinanza italiana. Tuttavia, è importante che l’ascendente di sangue italiano ha dichiarato sul certificato di registro civile, la nascita. Nei casi in cui il dichiarante sul certificato di nascita non è il genitore che passa il sangue italiano, è necessario fornire una “dichiarazione pubblica di paternità/maternità”, rilasciata da un notaio. Inoltre, sarà necessario produrre dal registro competente il certificato negativo di matrimonio, che dimostra che i tuoi genitori non si sono mai sposati in un notaio.
Dopo che la cittadinanza italiana è riconosciuta, la moglie o marito ha anche il diritto di essere cittadini italiani?
SÍ. Dopo che un cittadino o cittadina è stato(a) riconosciuto(a), è possibile il coniuge richiedere la cittadinanza italiana tramite la strada matrimonio, che avvieni con la naturalizzazione come cittadino(a) italiano(a). Questo processo deve essere aperto davanti il Ministero dell’Interno e la durata è di 4 anni, con l’obbligo di provare nel momento dell’iscrizione avere il livello B1 nell’idioma italiano.
È sicuro cercare il riconoscimento della mia cittadinanza italiana iure sanguinis in un comune in Italia, per la via amministrativa, con assistenza di un consulente disbrigo pratiche?
Questa è una situazione di alto rischio. E la risposta nel 2020, è ovviamente non, per diversi motivi ovvie: negli anni 2016, 2017, 2018 e 2019 sono stati arrestati diversi consulenti che hanno lavorato sulla via amministrativa con schemi criminali in Italia, insieme a funzionari pubblici italiani corrotti. Dopo un’intensa attività di ricerca della Polizia di Stato, hanno scoperto una grossa criminalità organizzata che lavora con la cittadinanza italiana truffata per i cittadini brasiliani in Italia. I reati commessi sono tanti, come: pagamenti ai dipendenti pubblici e di polizia corrotti, traffico di influenza, l’uso di documenti falsi, traffico di essere umani, uso di false residenze, falsità ideologica, riciclaggio, evasione di soldi, ecc. Dopo questo, la forza dell’Ordine fortunatamente ha iniziato in tutto il paese una caccia alle streghe e un controllo molto più rigoroso. Quindi, sfortunatamente, come dice il proverbio: “Il buono paga per i peccatori”. Abbiamo anche il problema della cattiva volontà di alcuni funzionari dipendenti pubblici italiani (non tutti ovviamente) che lavorano nei Comuni in Italia, che sfortunatamente sono xenofobici e non piacciano dei cittadini brasiliani; gli abusi di diversi tipi da parte della polizia municipale e dei vigili urbani (vigilanza urbana) riguardo al controllo arbitrario della presenza delle persone nelle residenze; gli eccessi dei dipendenti pubblici italiani in relazione alla raccolta di documenti non necessari, al rifiuto di documenti in perfette condizioni, nonché al ritardo nella formulazione e conclusione della pratica di riconoscimento, senza rispettare i termini stabiliti dalla legge. Vengono create in Italia, nell’amministrazione pubbliche comunale numerosi tipi di difficoltà, in particolare quando il richiedente non parla la lingua, non conosce la procedura e si trova in un altro paese senza conoscere una sola persona. Pertanto, sconsigliamo fortemente di cercare il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis nella strada amministrativa nel Comuni in Italia, poiché oltre ai problemi sopra menzionati, il cittadino brasiliano di sangue italiano può, se provata la corruzione o facilitazione nella pratica amministrativa, rispondere per corruzione e altri reati, senza sapere in cosa è coinvolto o cosa è stato coinvolto nella sua azione in Italia, principalmente se il suo consulente contrattato è una persona scorretta. State moltissimo attenti al contrattare un consulente disbrigo pratiche per la cittadinanza italiana in Italia, perché la scelta sbagliata può rovinare il tuo sogno e la tua vita.
Esiste qualsiasi tipo di garanzia che la residenza di qualcuno in italia, che è stata richiesta il alcun comune, sarà accettata al 100%?
NON. Chi accetta o rifiuta la residenza di qualcuno in Italia è L’ufficiale dell’Ufficio Anagrafe del Comune dove è stata chiesta la residenza, dopo la visita e sulla base del rapporto redatto da polizia municipale (vigilia urbana). La promessa di garanzia della residenza previamente accettata in Italia è una fake news.
La falsa residenza o la residenza fittizia è un reato in Italia?
SÌ. È un reato di falsità ideologica!
Quante persone hanno già perso la cittadinanza italiana iure sanguinis con processi che sono stati annullati per frode in Italia (documenti falsi e residenze false)?
Il governo ha cancellato più di 7.000 mila pratiche.
Ci sono prove oppure garanzie che il processo di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis, fatto nella strada amministrativa, direttamente in italia, sarà accettato al 100%?
NON. L’unica persona in Italia che accetta o rifiuta la pratica di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis da chiunque, è L’ufficiale dell’Ufficio di Stato Civile del Comune in Italia dove ci sta il processo, sulla base dei documenti (prove) e dei certificati che verranno o che sono state presentati. Non c’è qualsiasi tipo di garanzia previa che una pratica verrà accettata in Italia davanti un Comune.
Quali sono i documenti necessari per istruire il processo di riconoscimento della cittadinanza italiana?
La base del processo di riconoscimento della cittadinanza italiana è il principio iure sanguinis. Cioè, è necessario dimostrare con documenti che il tuo sangue è italiano e che discendi da almeno un cittadino italiano. Questo antenato (ascendente) italiano o italiana, può essere un uomo oppure una donna, senza limite di generazione. Cioè, trisavolo(a), bisnonno(a), nonno(a), padre (la madre).
Quali sono le modalità esistenti per il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis?

Strada amministrativa davanti un Consolato d’Italia a l’estero:

È una lunghissima. Prima di tutto è necessario scriversi nella coda, e in alcuni casi l’attesa è di più di 10 anni. I documenti della famiglia potranno essere accettati o non. Dipende della diagnosi del pubblico ufficiale del Consolato responsabile per la pratica.

Strada amministrativa presenziale come residente in Italia:

La strada più rischiosa e pericolosa! Negli anni 2016, 2017, 2018 e 2019 sono stati arrestati diversi consulenti che hanno lavorato sulla via amministrativa con schemi criminali in Italia, insieme a funzionari pubblici italiani corrotti. Dopo un’intensa attività di ricerca della Polizia di Stato, hanno scoperto una grossa criminalità organizzata che lavora con la cittadinanza italiana truffata per i cittadini brasiliani in Italia. I reati commessi sono tanti, come: pagamenti ai dipendenti pubblici e di polizia corrotti, traffico di influenza, l’uso di documenti falsi, traffico di essere umani, uso di false residenze, falsità ideologica, riciclaggio, evasione di soldi, ecc.

Strada giudiziale, materna o paterna, davanti il Tribunale Competente in Italia:

Questa è la strada più sicura! Dopo l’approvazione dei documenti della famiglia da parte dell’avvocato, contrattato e legalmente iscritto in Italia nel Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e che sarà responsabile per il processo, il ricorso è depositato nel Tribunale Competente in Italia. La parte ex-adversa è il Ministero Dell Interno. Non è necessario venire in Italia per chiedere il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis nella strada giudiziale. Le prove del diritto sono i certificati di nascita e matrimonio degli ascendenti italiani oppure di sangue italiano. Al termine del ricorso, essendo favorevole la sentenza, il giudice determinerà al Comune in cui è stato nato l’antenato italiano della famiglia e dei richiedenti il rilascio dei certificati di nascita e matrimonio italiani.

Posso fare un percorso amministrativo senza andare in Italia? È possibile iniziare il percorso amministrativo in Italia, attraverso con una procura/delega?
La pratica di riconoscimento di cittadinanza italiana iure sanguinis può essere attivata presso ai Consolati Italiani in cui il cittadino di ceppo italiano nato a l’estero risiede. Il problema è che questa pratica amministrativa può durare tra 8 e 12 anni., a causa dell’enorme coda di attesa e mancanza di rispetto alle scadenze legali di 730 giorni da parte dal Governo Italiano e del Ministero Degli Affari Esteri. Un’altra soluzione, molto difficile e pericolosa è aviare la pratica in Italia, davanti il Comune in cui risiede la persona. Però, la residenza deve essere vera, sotto il rischio della persona che ha dichiarato che vive dove non mai ha vissuto, rispondere in Italia al reato di falsità ideologica. Il problema nella strada amministrativa in Italia è la mafia della cittadinanza italiana e la difficoltà che un cittadino brasiliano avrà nell’affittare una proprietà di un cittadino italiano e la riluttanza della pubblica amministrazione italiana a fare la pratica in Italia, che può richiedere da 6 a 12 mesi, se i documenti sono accettati e la richiesta di residenza è concessa. Molti brasiliani finiscono per assumere consulenti senza essere consapevoli delle loro azioni e corrono il rischio di essere coinvolti in sistemi corrottivi di facilitazione criminale supportati da dipendenti pubblici e poliziotti italiani corrotti.
Quanti giorni devo rimanere in Italia come residente per effettuare il percorso amministrativo?
Devi vivere in Italia per fare il processo attraverso la strada amministrativa, durante l’intero processo. E deve affittare una casa nel proprio nome e registrare il contratto nell’agenzia dell’Entrate. Mi raccomando di non fare la pratica amministrativa in Italia con l’aiuto di assessori o consulenti. È meglio fare da solo, con l’aiuto degli amici e dei parenti, se non ha l’intenzione di correre rischio. Il processo può durare 4, 6, 10 o 12 mesi, secondo della buona volontà della pubblica amministrazione italiana.
Posso completare il percorso amministrativo di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis in Italia, attraverso la delega?
NON. In passato era possibile, ma oggi non più. In considerazione ai vari schemi fraudolenti scoperti in Italia, la grande maggioranza dei comuni non accetta più finalizzare il processo con delega e richiede la presenza della persona in Italia durante tutto il processo, anche dopo il riconoscimento, facendo il controllo di presenza nelle residenze. Cioè, è necessario vivere in Italia, e la residenza fittizia non è accettata.
Cos’è la delega? È un documento giuridico?
La delega è un documento legale ampiamente utilizzato in Italia, quando hai bisogno di una terza persona per ottenere risultati di esami, pacchi/poste presso l’ufficio postale, medicine in farmacia e/o documenti nel Comune, ecc. In breve, è uno strumento legale, ma non serve per concludere un processo di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis nella strada amministrativa, in Italia.
Cosa significa dire che l’advogado, avvocato, abogado o lawyers rendono una attività di mezzo e non di fine?
L’advogado, l’avvocato, l’abogado o i lawyers movimentano la giurisdizione, svolgono un’attività di mezzo e non di fine. Cioè, chi giudicherà il merito della procedura giudiziale è il giudice responsabile per il processo che è stato depositato in tribunale. Quando un advogado, avvocato, abogado o lawyer assume un processo o accetta di fare un ricorso giudiziale, non significa che la domanda sarà approvata, perché solo il giudice ha il potere di decidere in base alle prove raccolte nel processo e secondo la sua convinzione personale che è soggettiva.
Come funziona il ricorso giudiziale di riconoscimento della cittadinanza italiana nelle strade materna e paterna?
Molto semplice. Un ricorso è depositato in Tribunale Competente in Italia, attraverso l’avvocato contrattato, chiedendo il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis dei suoi assistiti. Non è necessario viaggiare per l’Italia o di essere presente a qualche udienza. Il processo può durare tra 12 a 24 mesi, in media. È possibile includere nella stessa domanda un gruppo famigliare: genitore, figli, nipoti, pro nipoti, cugini, ecc.
A chi si applica la via Giudiziaria Materna?

Figli di donne italiane presente nell’albero genealogico della famiglia, sia maschile o femminile, nate prima del 01/01/1948. Cioè, c’è una donna ascendente, di sangue italiano, sposata con uno straniero, e il figlio o la figlia di questa donna è nata prima del 01/01/1948 in Brasile o a l’estero Italia. Esempio: bisnonno (italiano), nonna (nata in Brasile prima del 01/01/1948), madre o padre (nati in Brasile prima del 01/01/1948), richiedente, possono essere maschio o femmina, non importa quando sono stati nati.

A chi si applica la via Giudiziaria Paterna?

Applicabile a coloro che non vogliono aspettare la coda dei Consolati d’Italia a l’estero per più di 10 anni o non possono vivere di modo legale e reale in Italia per svolgere il loro processo di riconoscimento della cittadinanza italiana nella strada amministrativa, sia per motivi di studio, lavoro e/o personale. Strada legale e sicura destinata ai bambini, ai nipoti, ai pronipoti, ai pro pronipoti di ceppo italiano nati a l’estero, senza limite generazione. Esempio: bisnonno (italiano), nonno (nato in Brasile), madre (nata in Brasile prima del 01/01/1948), richiedente (nato in Brasile), questo può essere maschio o femmina, basta che sia nato dopo il 01/01/1948).

Posso riconoscere la mia cittadinanza italiana iure sanguinis in Italia davanti un comune o a l’estero davanti i Consolato d’Italia?
NON. La strada materna è fatta solamente attraverso il deposito di un ricorso giudiziale davanti il Tribunale Competente in Italia, con la contrattazione di un advogado, avvocato, abogado o lawyer legalmente iscritto nel Consiglio dell’Ordine Degli Avvocati in italia.
Ho bisogno di un avvocato in Italia per fare la via giudiziaria materna e/o giudiziaria paterna?
SÌ. Perché deve movimentare la giurisdizione. E solo gli advogados, avvocati, abogados o lawyers legalmente iscritti nel Consiglio dell’Ordine Degli Avvocati in Italia, possono depositare un ricorso del genere in Tribunale Competente.
È consolidata la giurisprudenza in Italia in relazione ai processi di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis nella strada materna?
Nel caso del percorso giudiziario materno, esiste una giurisprudenza consolidata dal 2009. Ma è sempre bene ricordare che è il giudice che giudicherà la domanda, e gli advogados, avvocati, abogados o lawyers legalmente iscritti nel Consiglio dell’Ordine Degli Avvocati in Italia, movimentano la giurisdizione.
Perché devo tradurre tutti i miei certificati di nascita e matrimonio, anche la CNN per l’idioma italiano, per aprire un processo di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis?
Semplice! Per un documento rilasciato a l’estero avere valore legale e giuridico in Italia, questi documenti ai sensi del Trattato dell’Aia devono essere tradotti da un traduttore certificato e legalizzato a l’estero o in Italia. Inoltre, se non fossero stati tradotti, i dipendenti pubblici in Italia o i giudici non avrebbero capito cosa è scritto sui certificati e non avrebbero nemmeno esaminato i documenti.
Perché devo legalizzare i miei documenti via apostille, in brasile, per aprire il processo di riconoscimento di cittadinanza italiana iure sanguinis?
Tutti i certificati che saranno utilizzati nel processo di riconoscimento di cittadinanza italiana iure sanguinis, che sono stati rilasciati a l’estero Italia, devono essere legalizzati con l’Apostille dell’Aia e secondo la Risoluzione del CNJ – Consiglio Nazionale di Giustizia in Brasile. Altrimenti non avranno validità legale in Italia.
Il certificato di obito è obbligatorio nel processo giudiziale di riconoscimento di cittadinanza italiana iure sanguinis?
NON. La Circolare K28 non parla di questo certificato e i giudici in Italia non hanno chiesto mai questo documento nei processi giudiziali.
Qual è la scadenza di validità dei certificati brasiliani di nascita e di matrimonio dopo che sono stati rilasciati, per il processo di riconoscimento di cittadinanza italiana nella strada giudiziale in Roma, sia materna o paterna?
Prima di tutto, questa è anche une dei maggiori fake news della cittadinanza italiana. Perché non esiste in Italia una legge che regolamenta la scadenza in questi tipi di documenti. In realtà, nella strada giudiziale i certificati di nascita e di matrimonio delle persone già morte sono valide fino quando sono leggibile e stano in buon stato di conservazione. Il certificato di nascita delle persone vive, non hanno una scadenza, almeno che sia scritto la validità nel proprio certificato. Il certificato di matrimonio delle persone vive ha la scadenza di 12 mesi. Perché questo è l’unico status civitatis che può cambiare nel corso della vita.
Mio padre è sposato due volte, devo presentare i due certificati di entrambi matrimonio nel mio processo?
NON. È sufficiente solo il certificato di matrimonio tra le persone che appartengono dell’albero genealogico della famiglia come prova del legame di sangue.
Cosa significa legalizzare i certificati per il processo di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis?
Dopo l’entrata in vigore del trattato dell’Aia, la legalizzazione dei documenti per l’uso a l’estero è realizzata da un notaio brasiliano e viene chiamato sistema Apostille ai sensi della risoluzione CNJ – Consiglio Nazionale di Giustizia in Brasile. È l’atto con il quale i documenti diventano idonei per essere utilizzati in Italia.
Se ho figli minorenni o maggiorenni è possibile mettere loro nel processo giudiziale di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis davanti il Tribunale Competente in Italia?
SÌ. Perfettamente possibile. Basta includere i certificati di nascita e di matrimonio di tutte persone della famiglia che staranno insieme nel ricorso che verrà depositato, in modo che vengano trascritti alla fine in caso della sentenza favorevole. Il comune dove è stato nato l’antenato italiano per ordine giudiziale trascriverà i documenti italiani delle persone presente nel ricorso giudiziale.
Può spiegare la situazione dei coniugi dopo che la cittadinanza italiana iure sanguinis del marito o della moglie è stata riconosciuta? Sarà possibile ad esempio lavorare o vivere in Italia o in Europa?
SÌ. I coniugi di cittadini italiani possono lavorare o vivere in Italia, avendo il Permesso di Soggiorno o la Carta di Soggiorno. Basta chiedergli nella Prefettura o alla Questura dove risiede la famiglia in Italia. E nel caso vorresti vivere in un altro paese appartenente all’area Schengen potrete richiedere il visto per il coniuge al servizio di immigrazione, presentando il certificato di matrimonio italiano che saranno forniti al termine del processo giudiziale. Attenzione, il Permesso di Soggiorno è un visto valido solo in Italia. Ma è bene chiarire che prima che la tua cittadinanza italiana (attesa di cittadinanza) il richiedente o il coniuge non potranno lavorare legalmente in Italia. La concessione o meno di tale visto è il potere discrezionale della pubblica amministrazione italiana, che può essere concesso e/o rifiutato.
È possibile lavorare in Italia mentre la mia cittadinanza italiana non è approvata e il mio processo di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis non è ancora concluso?
NON. Mentre una persona è in attesa di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis in Italia, non può lavorare legalmente nel paese.
Se qualsiasi familiare ha già ha ottenuto la cittadinanza italiana in Brasile al Consolati d’Italia o in Italia in alcun comune, potrò utilizzare la cartella della famiglia per fare il mio processo giudiziale in Italia?
NON. In Brasile, il processo di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis nella strada amministrativa è realizzato presso il Consolato d’Italia e in Italia nei Comuni. Questi fascicoli non potranno essere utilizzati per un processo giudiziale. Sarà necessario organizzare e sistemare una nuova cartella di documenti. Sono diverse le procedure amministrative e giudiziale, e assolutamente incomunicabile!
Cos’è un Comune?
È l’unità di base dell’organizzazione territoriale in Italia, amministrativamente equivalente a una città in Brasile.
Cos’è la Questura?
È il Dipartimento di Polizia di Stato, con competenza provinciale. È un organismo subordinato del Ministero degli Interni italiano. Il suo compito principale è quello di assicurare il mantenimento dell’ordine e l’emergenza pubblica all’interno della Provincia. Svolge attività costanti di prevenzione e repressione dei crimini. Agisce per proteggere e difendere i cittadini. Agisce anche come una polizia di frontiera, equivalente alla polizia federale in Brasile.
Devo fare un sicuro di viaggio per andare in Italia?
È una domanda senza risposta. Molte persone riferiscono che è obbligatorio dal trattato di Schengen. Ma onestamente, non abbiamo mai visto questa esigenza turistica negli aeroporti italiani nel momento dell’arrivo. Ma, comunque, è importante viaggiare con un sicuro di viaggio per necessità mediche.
Quali sono i documenti che verranno rilasciati dal comune dove à stato nato l’antenato italiano alla fine del mio processo di riconoscimento della cittadinanza italiana nella strada giudiziale materna o paterna?
Certificato di nascita italiano, estratto dell’atto matrimonio (se incluso nel processo) e certificato di nascita italiano dei figli (se inclusi nel processo).
Cos’è l’iscrizione aire?
Questo è semplicemente l’Anagrafe Degli Italiani Residenti a l’Estero! Un cittadino italiano che non vive in Italia è obbligato a comunicare il tuo indirizzo di residenza. È una previsione legale. Se un cittadino brasiliano che ha riconosciuto la cittadinanza italiana in Italia ed è tornato in Brasile per vivere a San Paolo e non ha fatto la registrazione in A.I.R.E., non riuscirà rinnovare il passaporto. Il Consolato Generale d’Italia di São Paulo non può rinnovare il passaporto perché il cittadino non è registrato nel suo A.I.R.E. Pertanto, questa persona deve prima iscriversi in A.I.R.E. e diventare residente di tale distretto consolare d’Italia a l’estero per dopo poter richiedere il rinnovo del passaporto. È molto importante mantenere tutti i dati aggiornati davanti la pubblica amministrazione italiana.
Come registrarsi nell’aire dei consolati italiani?
Molto facile. La domanda di registrazione può essere presentata tramite l’internet e il mezzo è telematico traverso il sito.
Cos’è il codice fiscale?
È equivalente al CPF in Brasile.
Cos’è la tessera sanitaria?
È il documento che certifica che sei iscritto al sistema sanitario (salute pubblica) italiano. Dovrebbe essere visualizzata ogni volta che si va in ospedale, in farmacia per comprare le medicine, a comprare le sigarette e per contrassegnare gli esami e interventi chirurgici.
La cittadinanza riconosciuta ai italo-brasiliani attraverso il processo dinanzi ai giudici italiano in Italia al consolato è diverso da quello in cui si ottieni di persona in Italia?
NON. È lo stesso. Identico e con gli stessi diritti. Non esiste una cittadinanza di seconda classe, di secondo livello o parziale. I cittadini italiani nati o non in Italia, e successivamente riconosciuti, anche in età adulta, hanno gli stessi diritti. Cioè, tutti i cittadini italiani sono uguali davanti alla legge. Poiché l’Italia fa parte dell’Unione Europea, i cittadini italiani non hanno restrizioni sulla mobilità, gli studi, l’alloggio e le attività commerciali nei paesi Schengen, per non parlare dell’Italia.

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devi fare qualcosa che non hai mai fatto.

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